Translate

sabato 31 gennaio 2015

La comunicazione mediata


       "La Comunicazione Mediata dal Computer o CMC è una branca di studi che si occupa di come le tecnologie dell'informazione, unitamente al computer, rendano possibili peculiari forme di comunicazione a distanza fra le persone"






Voglio partire dalle basi. Penso sia interessante sapere che cos'è  l'attività di scrittura su un blog e come questa attività che vede partecipi tantissimi individui possa influenzare noi stessi, addirittura la nostra identità.

Essa è un tipo di comunicazione mediata, la quale avviene quando usando un computer si può avere uno scambio comunicativo a distanza con gli altri computer attraverso una rete telematica come ad esempio la rete internet. Oggi questa forma di comunicazione è usata quotidianamente da tutti, infatti milioni di persone interagiscono grazie agli strumenti messi a disposizione dalle rete come chat, forum, blog, social..
Questo è scontato oggi ma non lo era nel passato, infatti la comunicazione mediata dal computer non è stata sempre vista come una 'possibilità'.

C'è una branca di studi, la Comunicazione Mediata dal Computer (CMC) che si occupa di come le nuove tecnologie, in particolare i computer, abilitino particolari forme di comunicazione a distanza fra gli esseri umani. Ci sono una serie di studi che si sono susseguiti che hanno detto la loro sulla comunicazione mediata e sui suoi effetti:

Reduced Social Cues Model (RSC) di Sproull e Kielser.
Secondo questi autori la comunicazione mediata creerebbe un ambiente comunicativo povero, caratterizzato da una bassa presenza sociale, in cui i soggetti si troverebbero a sperimentare una totale  assenza di regole e la conseguente possibilità di agire in modo libero. Nel contesto in cui essa avviene l'identità dei soggetti tende a sfumare fino a scomparire.

Social Identity De-Individuation Model (SIDE) di Lea e Spears.
Secondo questi autori il contesto in cui avvengono le comunicazioni mediate non è così povero e privo di segnali sociali: anche in assenza dei codici verbali a cui siamo abituati, gli utenti possono attingere ad ulteriori conoscenze sull'interlocutore da quanto emerso in precedenti interazioni che fanno da cornice al messaggio. Quindi la CMC non è povera di indicatori di soggettività, ma secondo Lea e Spears non è neanche circondata dal vuoto sociale.

Social Information Processing Theory (SIP) di Palmer.
Per Palmer la CMC necessita solamente di più tempo rispetto alla comunicazione face to face e quindi non dovrebbe essere considerata meno efficace di quest'ultima, ma semplicemente meno efficiente.

Teoria dell'Azione Situata (TAS)
L'idea che è alla base di questa teoria è che la natura del contesto non sia solo fisica, ma sopratutto concettuale. Bisogna considerare il contesto delle interazioni online, come un vero e proprio sistema simbolico continuamente oggetto di rielaborazione da parte degli individui. Con la TAS viene messo a fuoco il ruolo giocato dal contesto comunicativo nella costruzione delle identità online.

Le teorie descritte hanno costituito il primo ed essenziale contributo all'indagine sulle dinamiche identitarie: nel tempo hanno dimostrato che in rete possiamo portare noi stessi.





Nessun commento:

Posta un commento